Chiesa

Vita in Parrocchia a Mozzagrogna

La Parrocchia, intitolata a S. Rocco, vanta una storia consolidata di grandezza e sofferenza. La bella chiesa a tre navate con altare dorato e statue lignee di grande pregio durante l'ultima guerra si è trovata al centro della battaglia del Sangro e ha subito danni gravissimi a causa dei bombardamenti. Appena la fine della guerra i parroci che si sono succeduti, in particolare don Danilo e don Guido Scotti, hanno attivato percorsi di risistemazione e di restauro e, la chiesa, ha ripreso lo splendore di un tempo con le vetrate artistiche e l'abside marmoreo. La loro azione è stata di vitale importanza per ridare fiducia e riattivare la comunità parrocchiale sempre operosa e partecipativa. Con il loro impegno e con il loro contributo concreto, oltre che organizzativo anche economico, è stata ristrutturata la casa parrocchiale, oggi diventata idonea non solo per accogliere il parroco, ma anche i gruppi attivi della parrocchia. La fruibilità della chiesa si è ulteriormente migliorata con un ottimo impianto di riscaldamento che consente di vivere gli spazi parrocchiali tutti i giorni, accogliere i giovani, gli incontri di formazione pastorale, l'istruzione biblica e liturgica per tutta la comunità. Non ci sono esclusioni di sorta. La comunità parrocchiale è la comunità di ogni mozzagrognese al di là di ogni localismo e pregiudizio nella logica dell'accoglienza cristiana ad ogni persona sentita come fratello.

Resta nella memoria storica della Parrocchia oltre l'attiva partecipazione di molti giovani alla scuola catechistica, la corale che ha accompagnato per lungo tempo le messe e le funzioni liturgiche con selezione di musiche sacre e cori eseguiti con impegno e ottimi risultati. Sarebbe auspicabile che si ritrovassero le fila di riorganizzazione anche per questo aspetto della vita parrocchiale tanto qualificante e occasione di arricchimento culturale.

Da circa un anno la parrocchia di Mozzagrogna è stata affidata a Don Nicolas, un giovane parroco con l'esperienza interculturale, che sa orientare i percorsi pastorali in modo attivo e con la capacità di richiamare con serena azione comunicativa molti fedeli. Oggi la parrocchia è riattivata grazie a lui che sa attirare i genitori, i ragazzi i bambini, e i ministranti (gruppi A.C.R.). Ma per don Nicolas la liturgia della Santa Messa e l’attività pastorale è al primo posto.    

Da parrocchiano attento e interprete del sentimento di molti rivolgo al parroco Don Nicolas auguri di lunga e fruttuosa permanenza nella nostra comunità affinché possa trovare la forza e la capacità di guidarci spiritualmente e culturalmente per migliorare il nostro essere cristiani e per ritrovarci comunità in Cristo primo e vero Pastore.  


Fu Rosato Valemmo





Statuto-tipo del Consiglio Pastorale Parrocchiale
Art. 1
Costituzione e natura
II Consiglio Pastorale Parrocchiale di San Rocco in Mozzagrogna (qui di seguito piщ brevemente denominato C.P.P.), costituito a norma del can. 536 del C.I.C. e del Decreto arcivescovile n. 380 del 30 novembre 1985, è l’organo nel quale «i fedeli, insieme con coloro che partecipano alla cura della parrocchia in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere le attivitа pastorali» (can. 536 §1).
Il Consiglio ha solamente voto consultivo (can. 536 § 2) ed и retto dalle norme
stabilite dall’Arcivescovo nello Statuto-tipo da lui approvato.
Art. 2
Fini
E compito del C.P.P. esprimere criteri e proposte operative per promuovere, in special modo:
a) la pastorale dei Sacramenti e la pastorale liturgica;
b) la catechesi, la scuola catechistica e le iniziative di formazione;
c) la pastorale delle vocazioni speciali;
d) l’attuazione del precetto dell’amore, anche attraverso l’azione della Caritas parrocchiale;
e) la pastorale della famiglia e la preparazione al sacramento del Matrimonio;
f) l’apostolato dei laici in tutte le forme associative approvate dall’autoritа ecclesiastica, soprattutto l’Azione Cattolica Italiana;
g) la cooperazione missionaria;
h) l’organizzazione delle strutture e dei servizi parrocchiali.
Il C.P.P. provvede a stabilire ogni anno un programma concreto di azione
pastorale, in attuazione del piano generale delle diocesi, tenendo conto delle esigenze e delle necessitа locali.
Art. 3
Composizione
II C.P.P. è composto dal parroco, che lo presiede, (dal Vicario parrocchiale) e da sei a dodici fedeli (*) nominali dal parroco.
Possono far parte del C.P.P. un rappresentante dei presbiteri, dei religiosi, delle
religiose, operanti stabilmente nella parrocchia.
Per la designazione dei membri, il parroco consulterа, dopo una conveniente preparazione, sia la comunitа parrocchiale, sia le associazioni e i movimenti ecclesiali presenti nella parrocchia.
Il parroco avrа cura che nel C.P.P. siano rappresentati uomini e donne, di differenti etа, condizioni, professioni, esperienze e competenze.
Nel numero dei laici - che deve costituire la maggior parte del C.P.P. - ci siacompreso, per quanto è possibile, una coppia di coniugi per affermare il ruolo
ecclesiale della famiglia.
I membri del C.P.P. durano in carica tre anni e il loro mandato puт essere rinnovato.
Art. 4
Requisiti dei membri
Per essere membri del C.P.P. si richiede:
a) la professione della vera fede e l’aperta testimonianza cristiana nella comunitа ecclesiale e civile;
b) la piena comunione con la Chiesa cattolica e con i sacri Pastori;
e) l’attiva partecipazione alla vita parrocchiale.
Per i laici si richiede che abbiano ricevuto il sacramento della Confermazione e compiuto il 18° anno di etа.
Art. 5
Riunioni del Consiglio
II C.P.P. si riunisce almeno una volta a bimestre, nonché ogni volta che sarа
ritenuto necessario, su convocazione del parroco e in base a un ordine del giorno prefissato.
Alle riunioni del C.P.P. possono partecipare, ove necessario, su invito del parroco, anche altre persone in qualitа di esperti.
Si intendono decaduti dall’ufficio quei membri che perire sessioni consecutive abbiano fatto registrare assenze ingiustificate.
Art. 6
Verbalizzazione delle sedute
I verbali del C.P.P., redatti su apposito registro, devono portare la sottoscrizione del parroco e del segretario del Consiglio stesso e debbono essere approvati
nella seduta successiva.
Il registro dei verbali sarа sottoposto all’esame dell’Arcivescovo in occasione della visita pastorale.
Lanciano, 30 novembre 1985.
+ Enzio D’Antonio, Arcivescovo
 
 Consiglio Pastorale 
       GADESSEH                    don Nicolas  parroco
1 -   DE GRAZIA                   Maria
2 -   DI SIRO                          Nicola
3 -   PIERORAZIO                 Pietro Giovanni
4 -   LABBROZZI                  Dina
5 -   SALOMONE                  Mario
6 -   ZUCCARINI                  Gabriele
 
Statuto-tipo del Consiglio parrocchiale per gli Affari Economici
ALL. AL PROT. N. 381/85.
Art. 1
Costituzione e natura
II Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici della parrocchia di San Rocco in Mozzagrogna (qui di seguito piщ brevemente denominato C.P.A.E.), costituito dal Parroco in attuazione del can. 537 del Codice di Diritto Canonico e del Decreto arcivescovile n. 381 del 30 novembre 1985, è l’organo di collaborazione dei fedeli con il parroco nella gestione amministrativa della parrocchia.
Art. 2
Fini
II C.P.A.E. ha i seguenti scopi;
a) coadiuvare il parroco nel predisporre il bilancio preventivo della parrocchia, elencando le voci di spesa prevedibili per i vari settori di attivitа e individuando i relativi mezzi di copertura;
b) approvare alla fine di ciascun esercizio, previo esame dei libri contabili e della relativa documentazione, il rendiconto consuntivo;
c) verificare, per quanto attiene agli aspetti economici, l’applicazione della convenzione prevista dal can. 520 § 2, per le parrocchie affidate ai religiosi;
d) esprimere il parere sugli atti di straordinaria amministrazione;
e) curare l’aggiornamento annuale dello stato patrimoniale della parrocchia, il deposito dei relativi atti e documenti presso la Curia diocesana (can. 1284 § 2,) e l’ordinata archiviazione delle copie negli uffici parrocchiali.
Art. 3
Composizione
II C.P.A.E. e' composto dal parroco, che di diritto ne e' il Presidente, (dal Vicario parrocchiale) e da almeno tre fedeli e non più di cinque (*), nominati dal parroco, sentito il parere del Consiglio Pastorale; i consiglieri devono essere eminenti per integritа morale, attivamente inseriti nella vita parrocchiale, capaci di valutare le scelte economiche con spirito ecclesiale e possibilmente esperti in diritto o in economia. I loro nominativi devono essere comunicati all’Arcivescovo almeno quindici giorni prima del loro insediamento.
I membri del C.P.A.E. durano in carica tre anni e il loro mandato puт essere rinnovato.
Per la durata del loro mandato i consiglieri non possono essere revocati se non per gravi e documentati motivi.
Art. 4
Incompatibilità
Non possono essere nominati membri del C.P.A.E. i congiunti del parroco fino al quarto grado di consanguineitа o di affinitа e quanti hanno in essere rapporti economici con la parrocchia.
Art. 5
Presidente del C.P.A.E.
Spetta al Presidente:
a) la convocazione e la presidenza del C.P.A.E.;
b) la fissazione dell’ordine del giorno di ciascuna riunione;
e) la presidenza delle riunioni.
Art. 6
Poteri del Consiglio
II C.P.A.E. ha funzione consultiva non deliberativa. In esso tuttavia si esprime la collaborazione responsabile dei fedeli nella gestione amministrativa della parrocchia in conformitа al can. 212 § 3. Il parroco ne ricercherа e ne ascolterа attentamente il parere, non se ne discosterа se non per gravi motivi e ne userа ordinariamente come valido strumento per l’amministrazione della parrocchia.
Ferma resta, in ogni caso, la legale rappresentanza della parrocchia che in tutti i negozi giuridici spetta al parroco, il quale è amministratore di tutti i beni parrocchiali a norma del can. 532.
Art. 7
Riunioni del Consiglio
II C.P.A.E. si riunisce almeno una volta al trimestre, nonché ogni volta che il parroco lo ritenga opportuno, o che ne sia fatta a quest’ultimo richiesta da almeno due membri del Consiglio.
Alle riunioni del C.P.A.E. potranno partecipare ove necessario, su invito del Presidente, anche altre persone in qualitа di esperti.
Ogni consigliere ha facoltа di far mettere a verbale tutte le osservazioni che ritiene opportuno fare.
Art. 8
Vacanza di seggi nel Consiglio
Nei casi di morte, di dimissioni, di revoca o di permanente invaliditа di uno o più membri del C.P.A.E., il parroco provvede, entro quindici giorni, a nominarne i sostituti. I consiglieri così nominati rimangono in carica fino alla scadenza del mandato del Consiglio stesso e possono essere confermati alla successiva scadenza.
Art. 9
Esercizio
L’esercizio finanziario della parrocchia va dal 1° gennaio al 31 dicembre di ogni anno.
Alla fine di ciascun esercizio, e comunque entro il 31 marzo successivo, il bilancio consuntivo, debitamente firmato dai membri del Consiglio, sarа sottoposto dal parroco all’Arcivescovo.
Il rendiconto del bilancio parrocchiale va redatto su modulo predisposto dalla Curia.
Art. 10
Informazioni alla comunitа parrocchiale
II C.P.A.E. presenta al Consiglio Pastorale Parrocchiale il bilancio consuntivo annuale e porta a conoscenza della comunitа parrocchiale le componenti essenziali delle entrate e delle uscite verificatesi nel corso dell’esercizio nonchй il rendiconto analitico dell’utilizzazione delle offerte fatte dai fedeli (can. 1287), indicando anche le opportune iniziative per l’incremento delle risorse necessarie per la realizzazione delle attivitа pastorali e per il sostentamento del clero parrocchiale.
Art. 11
Validitа delle sedute e verbalizzazione
Per la validitа delle riunioni del Consiglio è necessaria la presenza della maggioranza dei consiglieri.
I verbali del Consiglio, redatti su apposito registro devono portare la sottoscrizione del parroco e del segretario del Consiglio medesimo e debbono essere approvati nella seduta successiva.
Il registro dei verbali sarа sottoposto all’esame dell’Arcivescovo in occasione della visita pastorale.
Art. 12
Rinvio a norme generali
Per tutto quanto non contemplato nel presente statuto si applicheranno le norme del diritto canonico.
Lanciano, 30 novembre 1985.
+ Enzio D’Antonio, Arcivescovo

Consiglio affari economici 
PIERORAZIO                   Pietro Giovanni        
ZUCCARINI                     Gabriele    

                    

STATUTO COMITATO DELLE FESTIVITA’
SAN ROCCO IN MOZZAGROGNA (CH)

PREMESSE

1. Il Comitato delle festività parrocchiale sorge per dare un aiuto al parroco, ai consigli parrocchiali pastorale e gli affari economici nella preparazione e realizzazione di una decorosa festa religiosa.

2.  Esso prende coscienza che l’ascolto della Parola  di Dio e la partecipazione all’Eucaristia è condizione primaria ed essenziale per trasformare una “FESTA” in una vera esperienza di fede. Perciò le novene o i tridui saranno programmati come momenti forti di fede e di catechesi, da concludersi con una celebrazione penitenziale, per sottolineare che la vera festa si vive incontrando il Signore.
  
3. Quindi ogni festa religiosa ha un triplice scopo:

3.1. preparare i fedeli, mediante la preghiera (novene, ecc..) e la predicazione, a onorare degnamente il Signore e i santi, imitandone le virtù e migliorando la vita cristiana;

3.2. dare gioia spirituale mediante liturgie solenni, apparati più ricchi, illuminazione, musica, canti;

3.3. promuovere l’aggregazione sociale in un sano divertimento.
  
NORME E REGOLAMENTO

4. Un comitato, per operare, ha bisogno della approvazione del parroco.

5. Il comitato è composto da persone adulte o giovani maggiorenni, scelte in parte dal parroco e in parte  se possibile, per via elettiva, stimate da tutti per onestà e vita cristiana esemplare;

6. Tutti i membri sono disposti ad attenersi alle disposizioni del Parroco il quale rimane il legale rappresentante del Comitato;

7. Il comitato, come gli altri organismi parrocchiali, dura per un triennio, a meno che subentrino motivi gravi che inducano il Presidente-Parroco a sciogliere il comitato e a costituire un altro.

8. A norma delle leggi ecclesiastiche e civili, il parroco è il presidente del Comitato e suo rappresentante legale. Egli può delegare un membro del comitato a firmare i contratti, a provvedere ai vari adempimenti, a pagare i prestatori d’opera, ad annotare le entrate e le uscite, da presentare poi al parroco e alla comunità.

9. Non possono essere ammessi all’interno del Comitato membri che sono lontani dalla Chiesa, che non frequentano la messa domenicale, coloro che coprono cariche nei partiti politici.

OFFERTE

Le offerte possono esser date spontaneamente dalla gente, oppure essere raccolte per invito (questua). 

10. Le offerte spontanee, se sono date in chiesa prima o dopo la processione, serviranno per le spese  della chiesa stessa (luce, …), se provengono da persone di fuori, bisogna attenersi alle loro intenzioni (se sono date “per la festa” vanno alla festa, se sono date “per il santo” o “alla chiesa” vanno per la chiesa)

11. Le offerte raccolte per invito (questua) o con iniziative varie (sponsorizzazione, riffe…) vanno depositate presso la cassa del comitato che è presso il Parroco-presidente o da un fedele da lui delegato.
  
12. In momenti stabiliti dal Presidente ci siano appuntamenti presso i locali parrocchiali per fare i preventivi per ogni festa e trovare i modi attraverso i quali far fronte alle spese. In stretta connessione col messaggio evangelico, si cerchi di evitare manifestazioni troppo costose, che costituiscono un’occasione di vero spreco di risorse e di offesa alla povertà di tanti fratelli. Anzi, nel preventivo, si tengano presenti le urgenti necessità delle opere sociali e caritative della Parrocchia, nonché le opere pastorali diocesane.
  
13. Il denaro raccolto durante le feste non serve solo per la festa esterna (cantanti, illuminazioni…) ma anche per le opere parrocchiali, pastorali o solidali.

14. Ci si preoccuperà di dare un contributo alla Parrocchia.

15.  E’ vietato evadere l’IVA e altre tasse mediante falsi contratti con i prestatori d’opera.

16. Prima ancora di firmare i contratti, si prenda visione accurata dei programmi da eseguire, onde evitare esibizioni poco confacenti alla dignità religiosa delle feste. In caso di non ottemperanza, si applichino delle penalità.

17. Per evitare che la festa degeneri in una manifestazione di tono profano, è auspicabile che venga organizzata e sostenuta, valorizzando gruppi giovanili parrocchiali e preferendo gruppi folkloristici locali, senza escludere iniziative di vero contenuto culturale.

18. Nel caso che la festa venga annunciata con un manifesto, è necessario che il manifesto del programma religioso sia distinto da quello civile, per evitare che si trasformi in pubblicità a favore di terzi.

19. Se ci sono debiti, l’onere è ripartito fra tutti i componenti del comitato (art. 5 del codice civile), anche se i contratti sono firmati da una sola persona.

20. Se, dopo aver adempiuto a quanto sopra, resta ancora una certa somma, questa viene depositata sul conto corrente della Parrocchia (prendendosi cura di redigere una contabilità a parte per il comitato festa). Tale residuo può servire per incrementare il fondo cassa del comitato per l’anno successivo, oppure per acquistare qualcosa di utile per la chiesa o le attività parrocchiali o, infine, si può destinare per un’opera di bene.
  
21. Su appositi registri vengano annotate le entrate e le uscite e siano firmate dai membri del comitato e poi, nei modi  più opportuni, comunicate alla comunità parrocchiale.

22. Il Comitato collabora fattivamente all’organizzazione e al sereno svolgimento delle processioni.

23. Il Comitato si incarica della pulizia della chiesa parrocchiale.

Per tutto quanto non previsto nel presente statuto si fa espresso riferimento alle norme del Codice Civile previste in materia di Associazioni ed alla disciplina delle attività di volontariato dettata dalla legge 11 agosto 1991, n. 266, e dalla legge regionale 13 settembre 1993 n. 39.
  
In data odierna il presente statuto è stato visto e approvato da S. E. Mons. Carlo Ghidelli, nostro arcivescovo, nella sede vescovile di Ortona.

 In fede 

Dalla Curia Aricivescovile di Lanciano 13 agosto 2008 

                                                                                                                   IL PARROCO

                                                                                                            Sac. Nicolas Gadesseh

VISTO E APPROVATO DALL’ARCIVESCOVO  
             + Carlo Ghidelli



Comitato Feste di San Rocco 
 I componenti della festa in onore del nostro Santo Patrono ROCCO 2015-2016

LUCIANI                      Giuseppe Presidente
FALCONE                     Italo
DI MASCIO                  Aldo
COLANERO                 Giuseppe
DI NUNZIO                  Luigi
COTELLESSA             Giovanni
CIARELLI                    Vittorio
NATALE                       Aldo
BALLATORI                Luigi
LUPI                             Mario
MILANTONI               Nicola
PAOLUCCI                  Guido